Idea per un Teatro tra persone vive
C’è uno strano essere, né donna né uomo, che arriva come da epoche altre, né lontane né vicine sul palco vuoto, e forse ci aspetta lì da sempre, dove siamo andati ad ascoltarlo, in Teatro, luogo finalmente ritrovato, luogo dell’anima perduta, del dialogo con le stelle, della forza dell’utopia. Questo strano Signore – Signora porta in sé tutti i Personaggi del testo pirandelliano: li ha nel cappello, nella manica della camicia, nella giacca dello smoking, in uno strano bastone dai mille echi. Mille voci che diventano Una Voce Sola, un Mago che con l’unico gioco di prestigio della sua voce e della suafantasiaprova a portarcinell’incredibile storia raccontata nei Giganti della Montagna, ultima, bellissima opera incompiuta di Luigi Pirandello. Una potente metafora sull’agonia dell’arte, che mai come oggi è capace di interrogarci sul senso di questo spingere il mondo sull’orlo del baratro e che azzarda una chiusura con un grido che appartiene al nostro tempo anche per scrittura (che è la mia ) disperato, libero e politicamente scorretto come un cazzotto ben assestato, urlando idealmente il diritto a vivere di ogni talentoal di là dell’onnipotenza assassina con cui il potere decide della vita o della morte di chi non gliè gradito.
Valentina Banci