Belgio. Estate 2010. Un’afosa cucina in una piccola casa della desolata campagna.
Una radio sempre accesa. Previsoni del tempo.
Agata e Fedora: due donne italiane, due emigrate, due amiche divise da un piatto di melanzane da cucinare.
Noia. Solitudine.
Il resoconto delle proprie malattie si alterna alle lamentele per figli e nipoti ormai insolenti.
Caldo. “Come in Italia”.
Nella cucina di Agata, anche annose e paludate questioni come l’identità nazionale finiscono affettate insieme alle melanzane, sbucciate mentre si ascoltano le previsioni del tempo, tra una lite e una risata; ridotte a tocchetti mentre si parla di Sante e di Martiri, proiettate su una cartina dell’Italia più sentimentale che geografica.
Infatti se qualcosa di profondo, ancestrale, irrazionale unisce le due amiche, è proprio una infantile e smodata “passione per le Sante”. E, da qualche tempo, un progetto proibito e un po’ folle riempie le giornate e accende la fantasia di Agata e Fedora: partire per l’Italia e ‘andare a trovare’ le loro Sante preferite, finalmente sole, finalmente libere di inseguire ricordi e fantasmi.
Le Sante rappresentano la tradizione, certo, ma soprattutto sono l’infanzia difficile, il sogno, la fantasia; una dimensione di gioco segreto in cui la religiosità sconfina nel profano, o meglio nel mito. Il tema centrale allora diventa quello dell’amicizia e della solitudine, delle aspettative di vita e dei sogni non realizzati, perchè troppo spesso le donne sono condizionate più che dalla realtà dai loro stessi fantasmi.
lettura scenica: 50 minuti
prenotazione obbligatoria
Un progetto in collaborazione con la Sezione Soci Unicoop di Sesto Fiorentino e Calenzano
l’incasso della serata sarà devoluto alla Cooperativa Sociale Chicco di Grano ONLUS