Il fratello torna da un lungo vagare. La sorella non si è mossa da dove è nata. L’incontro tra i due è come un viaggio per riconoscersi. Un tempo, insieme, per trovare le radici e il senso del presente che spazia dalla realtà fatta di incertezza, la paura di non riuscire a costruire nulla con le proprie mani e una memoria fragile, evanescente, nella quale i due si ritrovano bambini, sognanti, giocanti. In questa Antigone e questo Polinice contemporanei, scorre un sangue che rischia di essere infettato, un sangue sbiadito, avvelenato dal disagio di non sapere più scrivere la propria storia. Un sangue che tuttavia non può essere ignorato.
Sempre Verde, terzo elemento della Trilogia dei legami, affronta quello che forse è il più complesso e misterioso tra i rapporti di sangue: quello tra Sorella e Fratello. Le vicende interiori dei protagonisti sono emblema di un’epoca, i personaggi infatti incarnano sentimenti diffusi e contraddizioni del nostro tempo. Il fratello torna da un lungo vagare. La sorella non si è mossa da dove è nata. L’incontro tra i due è come un viaggio per riconoscersi. Un tempo, insieme, per trovare le radici e il senso del presente che spazia dalla realtà fatta di incertezza, la paura di non riuscire a costruire nulla con le proprie mani e una memoria fragile, evanescente, nella quale i due si ritrovano bambini, sognanti, giocanti. In questa Antigone e questo Polinice contemporanei, scorre un sangue che rischia di essere infettato, un sangue sbiadito, avvelenato dal disagio di non sapere più scrivere la propria storia. La caduta di ogni speranza nel futuro coinvolge anche i sentimenti che vivono nel profondo e che riguardano la piccola dimensione del quotidiano. Ma il diritto al futuro è espressamente la rivendicazione della nostra Antigone.